01/03/2015

Le Sonate per flauto di Leonardo Leo

Ensemble Barocco di Napoli
News Concerti

Domenica 1 marzo 2015
Napoli, Cappella Sansevero , ore 19.30
Presentazione-concerto del cd
Leonardo Leo, Sonate per flauto e basso continuo
edito da Stradivarius

Tommaso Rossi, flauto dolce
Ensemble Barocco di Napoli
Patrizia Varone, clavicembalo
Ugo di Giovanni, arciliuto
Raffaele di Donna, flauto dolce basso


Leonardo Leo (1694-1744)

Sonata II in do maggiore
Larghetto-Allegro-Largo-Allegro

Sonata IV in fa maggiore
Largo-Allegro assai-Largo-Allegro assai

Sonata V in fa maggiore
Largo-Allegro-Larghetto-Allegro assai

Sonata VII in re minore
Largo-Allegro-Largo-Allegro


Il concerto di questa sera propone una selezione dall’ultima pubblicazione discografica dell’Ensemble Barocco di Napoli : quattro delle sette sonate per flauto dolce e basso continuo composte da Leonardo Leo (1694-1744), uno dei grandissimi rappresentanti della Scuola musicale Napoletana, conservate in forma manoscritta presso la New York Library e da poco pubblicate in cd, in prima esecuzione moderna, dall’etichetta milanese Stradivarius. Il flauto dolce, tra il 1710 e 1730, conosce a Napoli una straordinaria fortuna, come dimostra la sua presenza in numerose composizioni esplicitamente dedicate a questo strumento. Le sonate di Leo aggiungono dunque una nuova luce al repertorio per flauto della Scuola Napoletana e sono una preziosa testimonianza di un interesse significativo per questo strumento da parte di Leo, che si affianca a quello – ormai noto- per il violoncello. 


"Di recente il mio amico Tommaso Rossi, un flautista che stimo molto, mi ha regalato un disco di Leonardo Leo e la sua musica barocca mi ha molto appassionato". Ermanno Rea intervistato da Silvio Perrella, Il Mattino, 8 gennaio 2015

Citazione del giorno

Tra i concerti proposti va segnalato quello in re maggiore di Antonio Vivaldi detto il Gardellino. L‘opera, più che per la complessità del tessuto melodico, va tenuta in gran conto per la genuinità della prassi compositiva assecondata con grande maestria dal bravo Rossi che riesce a dare una versione non banale ma affatto personale d’un brano certamente noto agli appassionati del repertorio barocco
Ferdinando de Martino
www.ilteatro.it